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Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina

Quasi Amici 

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𝑑𝑎𝑙 𝑓𝑖𝑙𝑚 𝐈𝐧𝐭𝐨𝐮𝐜𝐡𝐚𝐛𝐥𝐞𝐬

𝑑𝑖 𝐄𝐫𝐢𝐜 𝐓𝐨𝐥𝐞𝐝𝐚𝐧𝐨 𝑒 𝐎𝐥𝐢𝐯𝐢𝐞𝐫 𝐍𝐚𝐤𝐚𝐜𝐡𝐞

𝑎𝑑𝑎𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑎 𝑑𝑖 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐚𝐫𝐢

𝑐𝑜𝑛

𝐌𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐆𝐡𝐢𝐧𝐢 𝑒 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐑𝐮𝐟𝐟𝐢𝐧𝐢

𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐨𝐥𝐨𝐧𝐠𝐨

𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢

𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐆𝐡𝐢𝐧𝐢

𝐆𝐢𝐚𝐦𝐦𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐓𝐫𝐮𝐥𝐥𝐢

𝐀𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐫𝐚 𝐁𝐚𝐫𝐛𝐨𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢

𝐃𝐢𝐞𝐠𝐨 𝐒𝐞𝐛𝐚𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧 𝐌𝐢𝐬𝐚𝐬𝐢

𝑠𝑐𝑒𝑛𝑒 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐂𝐫𝐞𝐚

𝑐𝑜𝑠𝑡𝑢𝑚𝑖 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢

𝑑𝑖𝑠𝑒𝑔𝑛𝑜 𝑙𝑢𝑐𝑖 𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐒𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐢

𝑚𝑢𝑠𝑖𝑐ℎ𝑒 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐁𝐢𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢

𝑎𝑠𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑎 𝐂𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐚𝐜𝐫𝐢𝐧𝐨

𝑣𝑖𝑑𝑒𝑜 𝐑𝐨𝐛𝐢𝐧 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨

𝑓𝑜𝑡𝑜 𝐂𝐥𝐚𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐏𝐨𝐫𝐜𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐢

𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑚𝑝𝑎 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐳𝐳𝐞𝐫𝐢

𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑖𝑎 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐃𝐞 𝐋𝐞𝐨𝐧𝐚𝐫𝐝𝐢𝐬

𝑜𝑟𝑔𝑎𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐂𝐚𝐫𝐦𝐞𝐥𝐚 𝐀𝐧𝐠𝐞𝐥𝐢𝐧𝐢

𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒𝑠𝑒𝑐𝑢𝑡𝑖𝑣𝑎 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞 𝐆𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞

𝑝𝑟𝑜𝑑𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐄𝐧𝐟𝐢 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨

durata spettacolo 2 ora e 10 Atto unico

Dal 24 Marzo 2023 Al 26 Marzo 2023

Quasi Amici è una storia importante, di quelle storie che meritano di essere condivise e raccontate. Anche con il linguaggio delle emozioni più̀ profonde: quello teatrale.
Un adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura di Quasi amici è affascinante perché́ permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Emozioni che devono irrobustirsi però con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter rimandare tutti noi a un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio. E partecipare.
Ed è straordinario raccontare ancora più̀ nell’intimità̀ delle parole, degli scambi, delle svolte narrative, delle luci, dei movimenti, che solo una drammaturgia teatrale può̀ cogliere e restituire, dando il senso profondo di una grande amicizia in fieri.
Osservando poi il percorso che compiono i due protagonisti per crescere, ognuno nella rispettiva vita e in quella dell’altro e di come uno diventi assolutamente necessario all’altro per poter proseguire indenne, o quasi, il proprio cammino su questa terra.
Due uomini talmente diversi da costituire una teorizzazione dell’antimateria. Due particelle che potrebbero portare a un’esplosione, un annichilimento delle proprie personalità̀ e invece avviene il miracolo.
Ed è questo Miracolo laico che vorrei raccontare.
Un uomo molto agiato, ricco, molto ricco, troppo ricco, intelligente, affascinante; un uomo che vive di cultura e con la cultura vive, che si muove e conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico con il cervello più̀ che con il corpo.
Un uomo a cui il destino ha voluto, per contrappasso, relegare a solo cervello, facendolo precipitare con il parapendio e fratturandogli la quarta vertebra cervicale e riprendendosi il corpo. Quel corpo, che era solo un bagaglio della mente, ora nell’assenza, diventa il fantasma di un’identità̀ da inseguire e recuperare.
E un altro uomo che entra ed esce di galera, sin da ragazzino, svelto, con una sua intelligenza vivace e una cultura fatta sulla strada e nei film di serie b, che ha visto. Ma decisamente smart. Un uomo che preferisce porre il suo corpo avanti a tutto e lasciare il cervello quieto nelle retrovie. Un corpo che, da subito, ha cercato di farsi strada nelle periferie degradate, in cui un’incertezza diventa come in natura, essenziale per determinare il proprio posto nella catena alimentare. Un predatore che in realtà̀ è una preda delle proprie debolezze.
Un uomo che si è privato della carica del cervello che avrebbe potuto essere per lui determinante.
Questi due uomini si incontrano per un caso e questo caso farà̀ sì che diventino uno per l’altro indissolubili, l’uno indispensabile alla vita dell’altro e lenitivo alla ferità fatale che ognuno ha dentro di sé.
Non lo sanno ma loro possiedono un dono che ognuno può̀ donare all’altro: la leggerezza.
Come in Pigmalione assistiamo per osmosi a un’educazione alla vita e alla cultura e un’istruzione alla leggerezza.
È l’assenza di leggerezza, più̀ che la malattia, che tiene ancorato sulla sedia Philippe, la sua pesantezza della vita, della sua percezione del mondo, che lo inchioda a decisioni sbagliate con la figlia adottiva, con i suoi collaboratori, ma soprattutto con se stesso.
Non si perdona mai. Da cosa non si è ben capito. Dalla difficoltà di vivere?
E l’altro uomo che ha fatto della sua leggerezza un modo per non occuparsi di nulla, di scansare ogni problema, ogni profondità, ogni disagio. Una leggerezza frivola, gassosa, che lo porta a risolvere tutto con il corpo, fisicamente e caso strano, pesantemente. Una leggerezza che ha la pesantezza di un dirigibile senza l’idrogeno. Una leggerezza senza controllo.
Paul Valéry ha detto: «Il faut être léger comme l’oiseau, et non comme la plume».
Uno usa il corpo e uno la mente. Occorre una ridistribuzione totale dei talenti.
Nell’adattamento teatrale il ruolo di Philippe, l’uomo sulla sedia, dovrà̀ essere riequilibrato, perché nella versione cinematografica è molto sbilanciato il racconto a favore di Driss, l’uomo che arriva ad aiutarlo.
Nella versione teatrale i due ruoli saranno equiparati per poter scavare molto di più̀ nel loro rapporto e nella loro ricerca di questa leggerezza calviniana che ci faccia emozionare, godere e ridere fino alle lacrime se necessario e alle lacrime anche arrivare nelle emozioni profonde, sulle loro riflessioni, sulla loro vita e sulle loro backstory.
Ho immaginato quindi, di inserire anche a quei momenti di sconforto che nel film, per necessità del tempo di racconto non hanno probabilmente trovato spazio, invece nella versione teatrale ci permettono di entrare nella psiche di un uomo completamente paralizzato che diventa tutt’uno con la sua sedia a rotelle elettrica. E nella testa di un altro uomo che ha considerato la vita fino allora come un aperitivo leggero da ingurgitare e poi tranquillamente digerire.
Ad esempio: un sogno in cui Philippe si sveglia e lo vediamo camminare. E questa cosa ci disorienta. Philippe chiama subito Driss, è entusiasta della notizia che gli deve dare e Driss arriva ma è lui sulla sedia a rotelle. Philippe, come nel peggiore incubo, si rende conto che è solo un sogno e si sveglia madido di sudore nel suo letto.
Ma nel sogno, per una volta, ha capito la strada. Ha perso la gravità che gli dava pesantezza.
Ma la ricerca alla leggerezza passa anche per la comicità. Ridere sarà̀ il veicolo segreto per arrivare a comprendere ancora di più̀ i meccanismi che regolano la vita e i destini di questi uomini. Ridere di sé e dell’altro per conoscere di più̀ in profondità̀ chi ci sta davanti: nudo, senza schermi.
Un uomo macchina che custodisce gelosamente l’essenza del suo essere uomo in un incontro epistolare con una donna che potrebbe risultare la sua ragione di vita. Che alla fine potrà̀ restituirci uno scampolo di vita reale.
Per la regia mi sono immaginato un grande spazio aperto, un grande panorama illuminato come una giornata estiva, una notte autunnale, un pomeriggio piovoso. E un piano inclinato che dirada verso il proscenio e che racchiuda al suo interno tutti i luoghi della vicenda, che si aprono ediventano a volte studio, camera da letto, salotto, a volte ristorante eccetera. Ma poi richiudendosi all’interno del praticabile ci restituiscono solo una pianura inclinata in cui far scivolare dolcemente la sedia a rotelle o faticosamente spingerla in salita. Un non luogo esterno che potrebbe essere una spiaggia con il mare davanti, la platea, o un prato dove volano i parapendii e dove nel finale, per realismo magico, seguendo un aquilone che Driss fa volare nel vento di un pomeriggio, Philippe finalmente acquisisce la sua leggerezza e si stacca dalla sua sedia a rotelle e vola come se fosse sul parapendio lasciando finalmente quella sedia che lo schiacciava verso la gravità più̀ pesante del mondo.
Philippe ha perso la gravità.
Ha imparato la leggerezza e Driss, la leggera profondità̀ che non lo fa volare e tiene Philippe ancorato a sé, come un riferimento importante.
La loro amicizia, una centratura, per vivere ed essere uomini un po’ più̀ consapevoli della meraviglia e poter ridere, finalmente a crepapelle.

Alberto Ferrari

Orario spettacoli e turni abbonati

Data - 24-03-2023

Orario - 21:00 (Turno A)

Data - 2023-03-25

Orario - 21:00 (Turno B)

Data - 26/03/2023

Orario - 17:30 (Turno C)

 

Date spettacolo

24-03-2023 to
26-03-2023
 

Location

 

Tipologie di evento

 

Categoria dell'evento

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